GIACOMO CARRARA
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Giacomo Carrara, Parma, 1969. Non ricordo d'esser nato. Mi fido di mia madre. Grazie al glicine sulla curva della spisira, credo d'essere. Ho pubblicato molti sogni, ma non so più; so gli incubi tra l'uno e l'altro.
STEFANO SCRIMA
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Stefano Scrima (Cremona, 1987), appena ha potuto è partito. Ha vissuto e studiato tra Bologna, Barcellona, Madrid e Roma, città nella quale è al momento stanziato in bilico tra lavoro (per non morire) e otium (per vivere). Si occupa di divulgazione filosofica e applicazione della filosofia alla vita quotidiana attraverso ricerche ed esperimenti che confluiscono nella sua attività di saggista e di redattore delle riviste Diogene Magazine e L’Ateo. Tra i suoi libri e libretti: I Sofosofi, Babbomorto editore 2018; Il filosofo pigro. Imparare la filosofia senza fatica, Il melangolo, 2017; Oziosofia, Diogene Multimedia, 2017; Nauseati, Stampa Alternativa, 2016; Esistere! Gide, Sartre e Camus, Diogene Multimedia, 2015; Non voglio morire. Miguel de Unamuno e l’immortalità, Diogene Multimedia, 2015. Per FUOCOfuochino ha pubblicato Pratiche ribelli (2018).
ANGELO SCANDURRA
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Angelo Scandurra nato ad Aci Sant’Antonio vive a Valverde (CT). Promotore del “Gruppo Teatro Nuovo” e direttore della rivista “Il Girasole”, nel 1986 ha fondato “Il Girasole Edizioni” e nel 2012 “Le Farfalle”, che accolgono testi di poesia, narrativa e saggistica. Animatore culturale, dal 2003 al 2009 è stato Direttore Artistico sezione Arte di Etnafest, rassegna internazionale di Arte, Cinema e Musica. Fra le sue opere il saggio storico Valverde. Un comune dalla leggenda alla storia (Iscre, Catania 1977); le opere narrative Appunti per un colloquio forzato (La Vita Felice, Milano 2000), dalla quale è stato tratto il testo teatrale Per un colloquio forzato e Quadreria dei poeti passanti (Bompiani, Milano 2009). Per la poesia: Fuori dalle mura (Sciascia, Caltanissetta 1983 – finalista Premio Viareggio), L’impossibile confine (Piero Manni, Lecce 1989, Premio Cilento-Pinto. Finalista Premio Viareggio-Rèpaci), Trigonometria di ragni (Scheiwiller, Milano 1993), Criteri di fuga (Passigli, Firenze 1998), Il bersaglio e il silenzio (Passigli, Firenze 2003). Una scelta delle sue poesie è stata pubblicata in Svezia, in Spagna e negli Stati Uniti. Per FUOCOfuochino ha pubblicato Lettera a Carlotta (2018).
FABRIZIO TAVERNELLI
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Fabrizio Tavernelli (Taver), cantante, musicista, scrittore automatico, homo curiosus, equilibrista esistenziale, minipimer, resistente, artista alla frutta. Laureato al DAMS di Bologna. Attivo negli anni ’80 con En Manque D’Autre e dal ’93 al 1999 con gli Afa (Acid Folk Alleanza) con i quali incide diversi album tra crossover ed elettronica per Sugar di Caterina Caselli e Dischi del Mulo, label voluta dagli ex cccp Massimo Zamboni e Giovanni Ferretti. È ideatore dell’evento “Materiale Resistente” nel’95. Dal 2000 presenta diversi progetti dal pop alla sperimentazione, dalla psichedelica all'elettronica, dalla italo-disco all'avanguardia: GrooveSafari, Roots Connection, Duozero, Ajello, Babel, IRRS, Impresa Gottardo. Del 2011 è l'uscita del suo primo libro “Provincia Exotica” viaggio in una Emilia allucinata e distorta. Attualmente è impegnato in veste solista con una serie di devianti canzoni d’autore. Quattro gli album incisi per l'etichetta personale Lo Scafandro: “Oggetti del Desiderio”, “Volare Basso”, “Fantacoscienza”, “Infanti”. Per FUOCofuochino ha pubblicato Cotechinotaliban in Chinatown (2018).
SERGIO SANSEVRINO
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Sergio Sansevrino è nato a Milano nel 1965, città nella quale vive e lavora. Anche per sua stessa ammissione “vive e lavora ovunque sul pianeta terra e oltre”. Ha pubblicato la raccolta di poesie Poesia sui sette vizi a cura di Paola Zan (Tommasini Editore, 2016) e ha partecipato alla raccolta Poesia sull’acqua a cura di Paola Zan (Tommasini Editore, 2017). Per FUOCOfuochino ha pubblicato Buio vistoso (2018).
MASSIMILIANO AGOSTINI
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Massimiliano Agostini, è nato a Firenze a inizio gennaio del '72 ma tutti attendevano Barbara per la fine del '71 e quando arrivò come Massimiliano ormai non c'era più nessuno. Sin da piccolissimo ha dimostrato di non avere alcun talento e anche la capacità di fare cappuccini all'età di otto anni è passata del tutto inosservata. Cresciuto senza guizzi ha avuto a disposizione diverse cattedre in varie materie di istituti superiori ma solo per imitare i professori. A una prima, superficiale, analisi dei suoi pochissimi scritti non emerge nulla di rilevante ma è solo andando più in profondità, sezionando le sue parole che tale analisi trova conferma. Oggi è un timido artigiano del ramo birra alla spina che si trova più a suo agio dietro una macchina fotografica.
GIAMPAOLO DE PIETRO
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Giampaolo De Pietro nasce alla fine degli anni settanta a Catania; il primo nome anagrafico proviene dal nonno Giovanni, ballerino di tip-tap, che ha potuto ammirare soltanto in tre o quattro fotografie (in una di queste all'opera, ovvero mentre ballava). Il secondo nome, chissà (lo saprà sua madre). Scrive perché scrive, tra il sì e il no, o perché sta; fotografa e ha anche danzato. I suoi libri fortunati sono: Tre righe di sole (Archilibri, Ed. Salarchi Immagini, Comiso 2008); La foglia è due metà (Buonesiepi libri, Rimini-S.Tecla- Vittoria 2012); Abbonato al programma delle nuvole (L'arcolaio, Forlì 2013); Se i fantasmi vengono dalle statue (con illustrazioni di Rossana Taormina, Isola, S. Benedetto del Tronto 2015). Per FUOCOfuochino ha pubblicato Debbo togliermi il vizio (2018).