Raymond Roussel nasce a Parigi nel 1877. Ricchissimo di nascita, non indosserà mai due volte la stessa camicia. Nel 1892 frequenta il Conservatorio e comincia a scrivere melodie di cui compone versi. Nel 1897 pubblica la Doublure. Soffre di crisi depressive. Si dedica alla prosa e nel 1910 esce il volume Impressions d’Afrique, portato in scena l’anno successivo. Inizia la relazione con Charlotte Dufrène. Nel 1914 esce Locus Solus e tra il 1915 e il 1916 inizia a lavorare a Nouvelles Impressions d’Afrique. Nel 1920 parte da solo per fare il giro del mondo. Esce a teatro L’Etoile au Front, nel 1922. Su sue indicazioni fa costruire una roulotte comprendente un lussuoso appartamento con bagno e riscaldamento e con essa viaggia in Italia. Nel 1926 mette in scena La Poussiere de Soleils. L’interesse per Roussel va aumentando, sia nel senso dell’esaltazione che della denigrazione. Comincia a pensare alla morte e acquista un terreno al cimitero Pere Lachaise per farvi costruire una imponente tomba. Nel 1931 è probabile la redazione di Comment j’ai écrit certains de mes livres e l’anno successivo esce finalmente in libreria Nouvelles Impressions d’Afrique. Gioca a scacchi e si droga sempre più sistematicamente. Nel testamento dispone che gli venga fatta una lunga incisione ad una vena del polso per non rischiare di essere sepolto vivo. Nel 1933 alloggia a Palermo al Grand Hotel delle Palme dove il 14 luglio viene trovato morto. L’inchiesta sommaria della polizia dichiara “morte naturale per eccesso di barbiturici”. Viene imbalsamato, le esequie sono senza corone né fiori, secondo la sua disposizione, ma con una numerosa partecipazione di amici. FUOCOfuochino pubblica l’estratto da “Locus Solus” La mazzeranga (2020).

 

Ottima rappresentante del panorama lirico italiano, Maria Mancino (Imola) è però anche narratrice stralunata che riesce a svelare ironicamente i significati profondi dell’esistenza. Dopo aver pubblicato alcuni racconti con Fernandel e altri piccoli editori, è infine approdata nella magnifica casa editrice Babbomorto Editore con cui ha pubblicato Uccel di bosco, al cui sequel Uccel di borgo sta ora lavorando. Col medesimo editore ha pubblicato le collezioni poetiche Bianco spino e Mani d’argilla. Per FUOCOfuochino ha pubblicato Sbilenco a sinistra (2019).

 

Andrea Canevaro, Professore emerito dell’Alma  Mater Università di Bologna, è  stato delegato del Rettore della stessa Università per gli studenti disabili, dove ha insegnato Pedagogia speciale. È autore e curatore di numerose pubblicazioni tra le quali, per le Edizioni Erickson, Facciamo il punto suL’integrazione scolastica (libro + DVD + CD-ROM, con D. Ianes, 2008), L’integrazione scolastica degli alunni con disabilità (a cura di, 2007), Le logiche del confine e del sentiero (2006) e Dalla parte dell’educazione (2005). È condirettore de L’integrazione scolastica e sociale, rivista edita da Erickson. È direttore scientifico della collana edita da Erickson, Transizioni scuola-lavoro. In questa collana ha pubblicato Fuori dai margini (2017). Per FUOCOfuochino ha pubblicato Il libro che scrive (2019).

 

Renato Barilli, nato nel 1935, professore emerito presso l’Università di Bologna, ha svolto una lunga carriera insegnando Fenomenologia degli stili al corso DAMS. I suoi interessi, muovendo dall’estetica, sono andati sia alla critica letteraria che alla critica d’arte. È autore di numerosi libri tra cui: Scienza della cultura e fenomenologia degli stili (1982, nuova ed. 2007), L’arte contemporanea (1984, nuova ed. 2005), La neoavanguardia italiana (1995, nuova ed. 2007), L’alba del contemporaneo (1995), Dal Boccaccio al Verga. La narrativa italiana in età moderna (2003), Maniera moderna e Manierismo (2004), Prima e dopo il 2000. La ricerca artistica 1970-2005 (2006), La narrativa europea in età moderna. Da Defoe a Tolstoj (2010), Autoritratto a stampa (2010), La narrativa europea in età contemporanea. Cechov, Joyce, Proust, Woolf, Musil (2014). Presso Bollati Boringhieri ha pubblicato Storia dell’arte contemporanea in Italia. Da Canova alle ultime tendenze (2007) e Arte e cultura materiale in Occidente (2011). È stato organizzatore di molte mostre sull’arte italiana dell’Ottocento e del Novecento. www.renatobarilli.it Per FUOCOfuochino ha pubblicato Le parole seguiranno  (2020).

Guido Penzo nasce il 19 febbraio. E’ una cuspide e come tale si comporta. Pensa che il cane sia il migliore amico dell’uomo anche se quando ha bisogno di soldi non trova mai un cane che glieli presti. Crede che l’uomo sia l’evoluzione della scimmia anche se lei pensa il contrario. Una volta ha sentito starnutire un acaro, era allergico all’uomo e sa che gli scorpioni possono essere più o meno velenosi, dipende dall’ascendente. Nella sua famiglia non è mai stata compresa la filosofia “del bastone e della carota”. Suo padre era convinto che quando si rompeva il bastone poteva picchiarlo con la carota. Collabora con l’Agenda Comix da quando l’Italia ha vinto i Mondiali di calcio a Berlino. Sue “battute” sono presenti nei tre libri di Spinoza (AA.VV. Aliberti Editore), Sempre cara mi fu quest’ernia al colon (Bonino – Andreoli, Mondadori), Le cicale 2010 (Gino e Michele, Kowalski Ed.). Ha vinto “Racconti a Dop”, Modena 2003, “Premio Penne Comiche”, San Salvo 2006, “So ridere”, Torino 2008, “Po@rai” Milano 2016. Per FUOCOfuochino ha pubblicato L’abbonamento (2019).

 

Giuseppe Calandriello nasce a Pietrasanta nel 1979. Dopo gli studi artistici si laurea in Cinema, musica e teatro presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Pisa. È membro del gruppo [dia•foria. Nel 2017 cura, con Daniele Poletti, la seconda edizione di Obsoleto di Vincenzo Agnetti. Sue opere sono pubblicate nelle antologie Tuttologia e Contro Zam, [dia•foria/Cinquemarzo; Nuova Tèchne, Quodlibet; Scrivere all’infinito, Museo della Carale Accattino; Offerta Speciale, Carla Bertola editore; Athe(X)ehtA, Edizioni GDFAEOA. Ha partecipato a contenitori d'artista come BAU e Antologia Ad Hoc. La sua ricerca artistica verte su tematiche come la casualità, il determinismo, il rapporto tra l'impossibile e l'improbabile, le energie cosmiche e il potere del linguaggio segnico. Per FUOCOfuochino ha pubblicato Cose che volano (2019).

 

Henri-Pierre Roché (Parigi 1879 - Sèvres 1959). È il primo a sostenere l'opera di Constantin Brâncuși e, nel 1905, a portare Gertrude Stein nell’atelier di Pablo Picasso. Spesso combatte a boxe con André Derain e con Georges Braque. Nel 1906 nasce una profonda amicizia con lo scrittore tedesco Franz Hessel e sua moglie Helen Grund che sarà raccontata nel libro Jules et Jim (1953). Nel 1956 pubblica Les deux anglaises et le continent. I due romanzi sono portati sul grande schermo da François Truffaut. A New York conosce Francis Picabia, Man Ray, Joseph Stella e Marcel Duchamp di cui diviene amico inseparabile e al quale dedicherà il suo ultimo romanzo autobiografico, Victor, rimasto incompiuto a causa della morte. I taccuini, nei quali ha riportato ogni vicenda della propria vita sono stati editi postumi nei Carnets del 1990. Nel 2019 FUOCOfuochino pubblica Il Vetro in chiaro.

 

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