Paolo Morelli è autore di alcuni libri che hanno avuto la fortuna di un cane bastardo in chiesa, anche se poi ogni volta c’era qualcuno a cui il cane stava simpatico e lo richiamava dentro, giusto in modo che possa esser ricacciato a calci per strada dai chierici schierati. Ma loro sono cani ostinati si vede, delinquenti, hanno stupito pure lui in questo senso, uggiolano e fastidiano al punto che c’è sempre qualcuno che torna a carezzarli. Questo provoca ai chierici delle vere e proprie crisi mistiche durante le quali e finalmente se li scordano. Lui sostiene che, dopo una gioventù sgattaiolata, lunga e assai fortunata ha contratto il tremendo vizio di scrivere, e da allora è diventato sfortunato, scarognato anzi. L’unica cosa che al riguardo riesce a metterlo di buon umore è il fatto che ogni volta che si ritrova con degli scrittori di peso questi appena lo vedono finiscono per tastarsi dove hanno il portafogli.

Lou Artìs nasce a Fidenza nel 1969 da padre francese e madre romagnola. Ottiene il diploma di perito tecnico industriale nel 1989. Da allora, in cerca di lavoro senza mai trovarlo, è considerato, nella ristretta cerchia dei conoscenti, un originale millantatore dedito all’ozio. Non si è mai  allontanato da casa, tranne che per un noto Viaggio in treno a Bologna nel 1992, effettuato in giornata e per il quale ha tracciato un breve diario mai pubblicato. Inediti risultano anche il racconto del 1995 I sovvertivi e la raccolta di poesie Figliafoglia dell’anno successivo. Questa è la sua prima pubblicazione.

Patrizia Barchi insegna italiano in una scuola di Prato. Si interessa di tutto ciò che è inesistente. È Stimata e Corrispondente Reale del Collage de ‘Pataphysique, Socia dell’Accademia dei Nullisti e direttrice della Scuola Elementare per diventare Malati di Mente (ScEMM). Ha pubblicato diverse righe su Tèchne, Cortocircuito, Il caffè illustrato, il Quaderno di Patafisica, Psicologia Cacopedica e un disegno (Munch visto a rovescio) sull’Accalappiacani. Su Tysm.org ha curato le sezioni Note Quasi Azzurre e Diagnosi Letterarie. Per FUOCOfuochino ha pubblicato Nove morti letterarie involontarie e una volontaria (2016), e Un genio che non lo era (2017). Per Quodlibet ha pubblicato un racconto dell’Almanacco Esplorazioni sulla via Emilia.

Enrico Baj (Milano, 31 ottobre 1924 – Vergiate, 16 giugno 2003) tra i più importanti artisti italiani del Novecento, tiene rapporti con poeti e letterati italiani e stranieri (André Breton, Max Ernst, Raymond Queneau, Edoardo Sanguineti, Umberto Eco, Man Ray ed altri). Nel 1951  fonda con Sergio Dangelo il Movimento della Pittura Nucleare e due anni dopo  insieme ad Asger Jorn  fonda il Movimento internazionale per una Bauhaus immaginista. In occasione della mostra The Art of Assemblage a New York nel 1962, conosce Marcel Duchamp col quale intrattiene una affettuosa amicizia. Negli anni Sessanta entra a far parte del Collège de Pataphysique che successivamente lo nomina Satrapo Trascendente, la più alta carica patafisica. Nel 1964 ottiene una sala personale alla Biennale di Venezia e nello stesso anno espone alla Triennale di Milano. Nel 1972 a Milano espone la grande tela "I Funerali dell'anarchico Pinelli" ritirato dalla Questura,  riesposto trent’anni dopo a Brera e nel 2012 a Palazzo Reale. Tra i suoi numerosi libri vanno ricordati Patafisica (Bompiani, 1982), Automitobiografia (Rizzoli, 1983), Impariamo la pittura (Rizzoli, 1983), Ecologia dell'arte (Rizzoli, 1990). Nel 1994 l’Istituto Patafisico Vitellianense lo nomina Ministro Indivisibile dell’Etoile d’Or.

Rosanna Flisi è nata a Viadana, dove vive e insegna Italiano e Storia in un Istituto Superiore. Adora i fiori e le piante di cui sa tutto o quasi. Il suo giardino (in cui lavora alacremente) e la Poesia sono i suoi rifugi. Ama anche di “formidabile” amore la musica classica. Cercasi anima è la sua prima pubblicazione.

Alessandro Zaccuri è nato a La Spezia nel 1963. Vive a Milano. I suoi romanzi, tutti editi da Mondadori, sono Il signor figlio (2007, premio Selezione Campiello) Infinita notte (2009) e Dopo il miracolo (2012, premi Frignano e Basilicata). Anche per mestiere scrive e legge. Potendo, leggerebbe di più e scriverebbe di meno.

>>Alla fine nacqui il cinque maggio millenovecentoquaranta. Fu una data non senza conseguenze perché iniziò da lì una seccante litania parentale e amicale per cui ad ogni successo o catastrofe si alzavano voci del tipo “5 maggio, eh” oppure “Ei fu…”. Come se le sorti dipendessero da Napoleone. Il peggior voto del mio non breve curriculum scolastico lo ottenni, manco a dirlo, per un commento all’ode manzoniana. Mi sta bene. […] Poi passai all’astronomia e successivamente alla fantascienza. Sono state davvero tappe verso la fuga nell’avventura. […] Nei primi anni ’70, la strada era quella di Scheiwiller, uscì per il Laboratorio delle Arti un mio Alfabeto, scrittura sperimentale che tocco nell’80 il feltrinelliano Viaggio al termine della parola e nell’84 le Per Versioni di Spirali. […] Verso gli anni 90 il mio modo di poetare ebbe una svolta. Virò, come si diceva allora, verso il significato e il senso. […] In quel tempo (l’incipit è evangelico) uscivano a ruota alcuni miei testi quali Il sereno untore, Visitazioni, La casa del custode. […] Ho avuto la fortuna di originare Piccoli dei con Giuliano Della Casa, Quattro canti con Giosetta Fioroni e Cesare Viviani, La bontà animale con Pietro Lenzini. […] Da poco la Provincia di Mantova mi ha dedicato Le copie della luna, che raccoglie una scelta poetica dalle prime alle ultime mie composizioni. Oggi ho intrapreso altre battaglie, di diverso genere. Il tempo e l’occhio alla poesia però, lo pensavo a Bogliasco quando la Fondazione ligure mi invitò un mese a scrivere Arnia, non mancheranno mai. In fondo, che ho da fare? Sono un poeta tranquillo». Era il 2007. Poi Il modello del mondo (Milano, 2008, Premio “Mario Luzi”). Dopo la sua morte, nel 2009: Poesie 1973-2006 (Novi Ligure, 2009); Bordertime (Rovigo, 2010)

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