Giordano Galante (Finale Emilia, 1985 – Genova, 2011). Fin da giovane si interessa di fonetica, arte figurativa e poesia dialettale. A diciannove anni si iscrive al corso di astronomia presso l’Università di Parma. Nello stesso anno pubblica il racconto La boa non è una serpenta (Focaccia & Volturno Editori, Cuneo, 2004). Sui quotidiani locali la critica si scatena definendo il libro caotico, illiberale e mistificatore. Precipita in una profonda depressione, ciò nonostante pubblica la raccolta di poesie Videocitofoni per casse da morto (Turapòri, Monza, 2006) che gli vale la segnalazione in alcuni premi letterari di provincia. L’anno successivo da alle stampe il catalogo d’arte figurativa Da Confaccioni a Presbiti (Antistress, Voghera, 2007). Nel 2010 comincia a lavorare a I bellerrimi, rimasto incompiuto per la prematura scomparsa e qui pubblicato per la prima volta. Muore a ventisei anni in un parcheggio nel porto di Genova schiacciato contro un muro da un torpedone.