Vincenzo Accame (Loano, 1932 – Milano, 1999). La sua grande passione è stata quella per la ricerca sul rapporto parola– immagine e sulle relazioni tra i vari tipi di segni, ma ha anche coltivato una profonda affezione per la Patafisica e in particolare per la emblematica figura di Alfred Jarry del quale ha tradotto molti testi teatrali, critici e poetici; tra questi vanno ricordati Jarry (La Nuova Italia, Firenze, 1974), Alfred Jarry (Luisé, Rimini, 1993), Alfred Jarry e la Chandelle Verte (Ed. IP, Mortara, 1994), Poesie di Alfred Jarry (Guanda, Parma, 1968), Cesare Anticristo di Alfred Jarry, (Edizioni dell’Arco, Milano, 1994), Jarry e la Patafisica (con E. Baj e B. Eruli, Palazzo Reale, Milano, ed. Fabbri, Milano, 1983). Ha curato e tradotto, tra le tante, Ultime poesie d’amore di Paul Eluard (Lerici, Milano, 1965) Poesie di Jean Arp (Guanda, Milano, 1977), Poesia francese del Novecento, (Bompiani, Milano, 1985), Ha pubblicato opere critiche come Tendenze dell’arte oggi (Fabbri, Milano, 1981), Quale segno (Archivio Nuova Scrittura, Milano, 1993), Segno e Scrittura (con A. Vettese, ed. Banca Commerciale Italiana, 1996). Ha collaborato con diverse riviste tra le quali Il Verri, Le Arti, Malebolge, Tam tam, Terzocchio, Testuale, Anterem, Spirali.

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