Michele Ruggiero, allievo dello storico Ambrogio Donini; già docente di lettere italiane e latine nei licei, e dirigente scolastico negli istituti d’istruzione secondaria; cultore di studi storico-letterario-artistico-religiosi, Socio del Centro Ricerche di storia e arte bitontina di cui è stato anche presidente; già segretario generale dell’Unione dei centri di ricerca di Puglia.  Componente del coordinamento del progetto regionale Puglia, Cronotassi ed araldica dell’episcopato pugliese, ha con altri curato i lavori per l’edizione dell’omonimo volume presso l’Edizioni Levante di Bari (1984). Del 2015, Odore di terra. Sentieri tracciati da Giovanni Modugno, Primo Mazzolari, Grazia Deledda, Di Marsico Libri di Modugno-Bari. Suoi lavori sono pubblicati sulla rivista Studi Bitontini: tra gli altri, Giovanni Battista Stella, il poeta vescovo (1561-1621) nel numero speciale in ricordo di Felice Moretti, 2016 – nn. 101 –  102, pp. 241-274. Rivive la storia al museo diocesano di Bitonto (prima parte) in Nuovi Orientamenti n. 172/2020 pp. 37-40; (seconda parte) n. 173/2020 pp. 39-44.  In preparazione, Il fiore di Cyrene. Carme in lode di S. Filippo Neri di Giulio Cesare Stella (1622).

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Isidore Lucien Ducasse, (Conte di Lautréamont) nasce a Montevideo nel 1846. Dal 1859 è in Francia, studia al liceo di Pau fino al 1865. Nel 1868 pubblica, anonimo, il primo canto de Les Chants de Maldoror. Nel 1869, con lo pseudonimo di Conte di Lautréamont viene stampata l'opera completa in sei canti, ma l’editore Albert Lacroix non mette in vendita il libro per timore della censura. Col suo vero nome nel 1870 pubblica Poésies I e Poésies II. Poco dopo muore, a soli ventiquattro anni, a Parigi, nel suo letto d’albergo, i sospetti del decesso vanno dal suicidio a morte per tubercolosi. I surrealisti lo hanno considerato un loro predecessore.

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Paolo Vistoli è nato a Masiera di Bagnacavallo l’8 dicembre del 1958. E’ uno psichiatra vero da 31 anni, uno psichiatra che parla con i suoi sofferenti, che dorme con loro, che mangia con loro, che fa festa con loro, che va in bicicletta con loro, che piange con loro, che gli dà delle pillole… che ormai è uno di loro o forse lo è stato sempre. Sta scrivendo la sua opera omnia intitolata Apologia dello sporco. Questa opera quando sarà finita farà dimenticare tutti gli articoli di psicopatologia e di filosofia applicata che ha scritto su riviste scientifiche. Farà dimenticare il I° premio nella rassegna Racconti a DOP (Modena, 2003) con il racconto Il sanatorio di Valle, tutte le scemenze pubblicate finora su La Piè, su Tratti, sull’L’accalappiacani, su Technè e sugli Almanacchi Quodlibet (2016, 2017, 2019). Farà dimenticare anche la raccolta di scarabocchi brut Segni ribelli (2012).  Ha una moglie e un figlio. La moglie s’è messa a scrivere anche lei. Il figlio sta cambiando casa.

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Francesco Bucci è nato nel 1961 a Maglie, dove è tornato a vivere da alcuni anni. Insegna in un Istituto Superiore della sua città. Ha scritto di musica e fatto traduzioni per le riviste Mucchio Selvaggio, Jamboree e Outsider. Negli anni Novanta del secolo scorso, ha realizzato la micro-rivista Doctor Sax (poesia-e-altre-storie-a-sorpresa). Ha pubblicato racconti e poesie su riviste, nonché i romanzi Se un pomeriggio d’estate una pompa di benzina (Doctor Sax, 2010), I giorni perduti d’Inghilterra (Bookabook, 2018) e, con Pierfrancesco Liguori, Ultime voci dai fondali profondiIl mistero del Travancore (Les Flâneurs, 2021).

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Vittorio Orsenigo è di famiglia antica,  piena  zeppa di radici da incubo. Per uscirne, fin da ragazzo, si è occupato di ‘suffumigi ‘patafisici’. Sommozzatore e uomo di teatro ama la compagnia dei pesci corallini giallo cromo e dei libri. Come se non bastasse è scrittore, pittore e fotografo. Di sé afferma che il suo corpo intellettuale è cosparso di ematomi, dovuti a ritorni di colpi da egli stesso assestati a scrittori ed editori (legge del contrappasso).   Lo si può incontrare al Redecesio dove Tullia gli spadella di brutto buonissimi involtini di piselli. Tra i suoi libri è abbastanza utile citare L’uccellino della radio, una buona porzione di farfalla cavolaia e di caste sociali. Per FUOCOfuochino ha pubblicato Incidenti quasi mortali (2010). Vive a Milano.

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Federico Ferrari (Milano, 1969). Insegna Filosofia dell’arte all’Accademia di Belle Arti di Brera. Tra i suoi ultimi libri: “L’insieme vuoto” (Johan & Levi, 2013), “L’anarca” (Mimesis, 2014), “Oscillazioni” (SE, 2016) e, con Jean-Luc Nancy, “Estasi” (Sossella, 2022). Nel 2020 ha cofondato la rivista “Antinomie”. Per FUOCOfuochino ha pubblicato “Gli occhi rovesciati” (2021) e “Nounou” (2022).

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Santa Caltabiano (Catania 1963), esercita come architetto a Roma nel campo delle ristrutturazioni e dell’interior design. Ama scomporre e ricomporre le forme architettoniche, esattamente come fa con le parole. La sua attività ludolinguistica si condensa nel calembour: “il mio periodare è una prosa per i fondelli”. Ha pubblicato le sillogi aforistiche Cavocalate (ed. Babbomorto, 2019), Qui gatta ci covid (ed. Babbomorto, 2020), Coronam Populo (in Aforismi della Quarantena, ed. PuntoaCapo, 2020), Covi d’aforismi e Calemburdel (in Clinamen-19, ed. Decollagium Apataphisicum Mediolanense, 2021).

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