Aldo Gianolio fin dall’età di tre anni ha manifestato apertamente la sua passione per la letteratura. Infatti andava sempre a pescare. Le scuole alimentari sono state dure: alla refezione scolastica tutti i giorni c’era la zuppa di cavolo. Ha avuto comunque un’infanzia felice: “donne, vino e salame” era il suo motto. Se non ci fosse il salame, sarebbe vegetariano. Se non ci fosse il vino, berrebbe solo acqua. Se non ci fossero le donne, non andrebbe a donne. Quindi non ha vizi; o meglio, solo uno: non fuma. Per il suo grande interesse verso la musica e la pittura, ha cominciato a scrivere racconti e romanzi. Novelle, marachelle e qualcos’altro di poco scaltro, edizioni Blasfeme, 1970 (assieme a Daniele Benati, adottando gli pseudonimi Oscar Dalla Volpe e Tazio Godezza); Pistolario fruibile, edizioni Blasfeme, 1976 (carteggio con Daniele Benati, quando erano a soldato); La Grande Enciclopedia Italiana, edizioni Blasfeme, 1978 (sempre con Daniele Benati); A Duke Ellington non piaceva Hitchcock, edizioni Mobydick, 2002; Teste quadre, Aliberti editore, 2006; La verità sul complicato caso Pulcher, edizioni Mobydick, 2011. Di prossima pubblicazione (almeno lui spera): Ottavio il timido.